Il Savini
La nostra Divina Milano è sempre più al centro dell’attenzione anche grazie alla ristorazione stellata, che si contende le location più prestigiose. Tra i locali di grande fascino non possiamo dimenticare il Savini, in Galleria, un’istituzione nel settore da oltre 150 anni.
Apriamo una parentesi dedicata alla Galleria Vittorio Emanuele II. Essa fu inaugurata il 31 dicembre 1877, senza la presenza del suo progettista. Il giorno prima, infatti, l’architetto Giuseppe Mengoni, morì cadendo da un’impalcatura mentre procedeva a un ultimo sopralluogo. Il Salotto di Milano era però già compiuto dal 1867, quando fu completato il passaggio coperto. E così, sotto un tetto trasparente, tra stucchi, mosaici e decorazioni eleganti, la Galleria prese vita. Via libera a negozi, bar, ristoranti e alla prestigiosa sede dell’editore Ricordi.
Ma torniamo a parlare di Savini. Tutto comincia con il Caffè Gnocchi, poi trasformatosi nell’elegante Birreria Stocker. Nel 1885 questi spazi vennero acquistati da Virginio Savini, che diede nome e fama al locale. Oltre a un luogo per la ristorazione, il Savini divenne un circolo raffinato. Il merito fu anche dei bellissimi lampadari di cristallo, dei camerieri in frac e dell’argenteria. Le macchine del caffè automatiche arrivarono invece molto dopo, come pure i cocktail all’ultima moda. Fu un vero successo, dalla stagione d’oro della Belle Epoque fino ai favolosi anni ’50.
Il Savini ha sempre conservato la sua aura di luogo esclusivo ma è anche un interessante archivio di memorie. Storie di personaggi, curiosità di vita cittadina, e, perché no, anche gossip.
Conosci ad esempio, la storia del Tavolo 7? Si trova al primo piano, nell’angolo più romantico del locale, circondato da ampie vetrate sulla Galleria. Era proprio questo il tavolo che Maria Callas si faceva riservare per i dopo Scala. La si vedeva in compagnia di Luchino Visconti, Franco Zeffirelli e naturalmente Aristotele Onassis. Alla Callas Savini dedicò un cocktail, il suo preferito. A base di erbe amare, è tuttora presente nella carta dei cocktails e non poteva chiamarsi che Divina!
Da sempre, del resto, il Savini è stato il locale preferito da cantanti e compositori di fama mondiale. Oltre alla soprano Maria Callas, altri ospiti abituali erano infatti Verdi, Puccini, Toscanini, Eleonora Duse e D’Annunzio.
Altro giro di nomi che facevano tappa al Savini nei loro soggiorni milanesi: Charlie Chaplin, Ava Gardner, Henry Ford, Hemingway. All’inizio del XX secolo, il Savini è stato anche luogo di incontro per intellettuali, scrittori e artisti. A questi tavoli Filippo Tommaso Marinetti fonda e diventa il leader del movimento noto come Futurismo.
Oggi l’insegna Savini Milano 1867, fa parte di Botteghe Storiche di Milano e Locali Storici d’Italia.
Comunicatrice che da sempre ama in particolare il mondo degli spettacoli e degli eventi mondani milanesi. Qui trovi gli appuntamenti degli spettacoli da guardare e da ascoltare, e le dritte sulle prime alla Scala o in altri teatri.
Cosa stai cercando?
Mappe personalizzate di Divina Milano
Scopri curiosità, personaggi e luoghi sulla nostra mappa. Cliccando sulle icone leggi un piccolo riassunto e puoi anche leggere tutto l’articolo.
Il centro
Il Castello