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Un palo ferito … ‘memoria storica’

Milano è davvero particolare …. ci sono certe cose che sono davanti agli occhi di tutti e che nessuno vede, non perchè non voglia vederle … ma perchè distratto o assorto in altri pensieri … La cosa più incredibile è che se si prova a chiedere, a chi risiede in zona da tanti anni, dove sia questo palo, nessuno lo sa, nè lo ha mai visto. Eppure c’è! Eccolo! Non si può proprio dire che sia invisibile!

E’ un grosso palo in ferro a sostegno della linea elettrica aerea dei tram, al centro dell’attuale piazza della Repubblica, in prossimità delle rotaie. La cosa che lascia maggiormente perplessi, è che ci si passa a fianco quando si attraversa la piazza sulle strisce pedonali, e nessuno vi fa caso!
Certamente, quando fu collocato in sede, nessuno avrebbe mai immaginato che questo palo sarebbe diventato ‘storico’ e si sarebbe meritato addirittura fotografie e gli onori della cronaca.

Ci sono talmente tanti pali in quella piazza, che nessuno, transitando di là, più li nota, … fanno ormai parte dell’arredo urbano … al pari dei cestini delle immondizie, dei lampioni, della segnaletica stradale ecc… Questo palo, è una ‘memoria storica’, …. uno degli ultimi, muti testimoni di una pagina dolorosissima della storia di Milano.

Bombardiere inglese Halifax
Bombardiere inglese Halifax

La notte fra il 12 e il 13 agosto 1943, Milano venne bombardata da 504 aerei inglesi, 321 Lancaster e 183 Halifax, partiti ad ora di cena, dal sud dell’Inghilterra, col loro carico di morte. Erano aerei ad elica … Passate la Manica, la Francia e le Alpi, arrivarono puntuali, poco dopo la mezzanotte, a diverse ondate, a sganciare i loro “confetti” sulla città, con l’obiettivo di raderla al suolo: 2000 tonnellate di bombe e 380.000 spezzoni incendiari. Questo rito continuò anche nelle nottate successive, ma fu meno invasivo di quella notte tremenda.

Per fortuna non riuscirono a realizzare il loro scopo ma fecero ovviamente morti e feriti fra la popolazione civile, distruggendo interi quartieri, innescando incendi dappertutto e danni incalcolabili al patrimonio artistico.

Alla fine della guerra, il tragico consuntivo sarà di circa duemila morti, un terzo del patrimonio edilizio distrutto e gravemente sfregiati i principali simboli cittadini: dal Duomo alla Scala, da San Lorenzo a Santa Maria delle Grazie, da Palazzo Reale allo storico complesso dell’Ospedale Ca’ Granda, che oggi ospitano le facoltà umanistiche dell’università Statale. [rif. Corriere della Sera, 25 Aprile 1945]

Onestamente questa valutazione mi sembra sia molto riduttiva, in quanto la città subì, in effetti, danni ingentissimi a ben più del ‘terzo’ di patrimonio edilizio dichiarato ….. direi che ‘due terzi’ sarebbe forse più vicino alla realtà dei fatti!
Cosa accadde la notte fra giovedì 12 e venerdì 13 Agosto del 1943, in quella piazza Fiume che, dal 2 giugno 1946, avrebbe preso il nome di piazza della Repubblica?

La piazza era stata rimessa a nuovo da pochi anni … Dodici anni prima infatti, essendo stata inaugurata la nuova Stazione Centrale (quella attuale) era, da poco, stata smantellata quella vecchia che era proprio lì, in piazza Fiume. Era una stazione passante, sopraelevata, inaugurata nel 1864 e rivelatasi, fin da subito, insufficiente alle necessità. Era ubicata all’altezza dell’incrocio con viale Tunisia. Eliminata la vecchia stazione ed il terrapieno che la manteneva sopraelevata, la piazza assunse la forma attuale e venne ridisegnato il percorso delle linee tranviarie che da lì, si dipartivano in tutte le direzioni. Vista l’ampiezza della piazza, ecco giustificata la necessità di creare una robusta palificazione di sostegno della linea elettrica aerea per i tram.

A meno che gli inglesi non avessero mappe di Milano non aggiornatissime e intendessero quindi colpire la vecchia stazione ferroviaria, essendo notte, una bomba cadde probabilmente per errore, al centro della piazza. Al contatto col terreno, esplose, senza fare particolari danni. Le sue schegge però volarono dappertutto. Questo fu l’effetto: il grosso palo venne centrato da una scheggia … A giudicare dai risultati, la potenza distruttrice fu davvero incredibile.

palo forato parte a parte
palo forato parte a parte

Il palo in ferro resistette in piedi nonostante lo sconquasso, ma venne forato da parte a parte in più punti con le conseguenze che si vedono ancora oggi. Il brandello di ferro piegato dalla scheggia uscita dal palo (come si nota dalla foto qui sotto), ha lo spessore di almeno un centimetro!

In piazza ci sono diversi altri pali simili a questo, che sono stati ‘toccati’ da altre schegge, ma gli effetti sono meno evidenti, solo perché più distanti dal punto dell’esplosione, quindi l’impatto delle schegge sul ferro, ha avuto effetti meno devastanti.

Nota: il palo, nonostante fosse ‘ferito di guerra’, non solo non andò mai in pensione, ma presta ancora oggi, onorato servizio, nel bel mezzo della piazza!


strada 'graziata' dalle bombe e dagli incendi
una casa distrutta dalle bombe in questa via

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