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Le Nozze Ferrarin-Castiglioni: il matrimonio dell’anno a Milano

Il matrimonio di Adelaide Castiglioni e Arturo Ferrarin, celebrato giovedì 11 giugno 1931 nella basilica di San Babila, rimase impresso come uno degli eventi mondani più importanti dell’anno. La cerimonia, documentata perfino dal cinegiornale Luce, attirò l’attenzione di tutta Milano e non solo, grazie alla fama dei due sposi e alla rilevanza della famiglia Castiglioni.

Adelaide Castiglioni, Arturo Ferrarin, Italo Balbo, Amedeo di Savoia ed altri parenti in posa davanti all’entrata di palazzo Castiglioni a Milano
Adelaide Castiglioni e Arturo Ferrarin distribuiscono confetti alla folla radunata davanti ai cancelli di palazzo Castiglioni a Milano
Il corteo nuziale di auto si fa largo a fatica nella ressa di folla che gremisce la strada

Foto e video dell’Istituto Luce

Gli sposi

Lui, Arturo Ferrarin, nato a Thiene (Vicenza) nel 1895, era un celebre aviatore e asso dell’aeronautica italiana degli anni ’20 e ’30. Ferrarin raggiunse la fama internazionale nel 1920, quando realizzò un’impresa storica: il raid Roma-Tokio, un volo di 18.000 chilometri compiuto a tappe con il tenente Guido Masiero a bordo di un S.V.A.9 del Regio Esercito. Questa impresa lo rese una leggenda dell’aviazione italiana. Non meno memorabile fu la traversata atlantica del 1928 da Roma a Port Natal, in Brasile, con Carlo Del Prete, che gli valse un primato mondiale. Tragicamente, Ferrarin perse la vita nel 1941, mentre collaudava un velivolo sperimentale all’aeroporto di Guidonia.

Lei, Adelaide Castiglioni, era la figlia maggiore dell’ingegner Ermenegildo Castiglioni, uno degli imprenditori più influenti di Milano. Ermenegildo era noto soprattutto per il famoso Palazzo Castiglioni in Corso Venezia 47, l’eccentrica “Ca’ de Ciapp”, emblema dello stile Liberty. Progettato dall’architetto Giuseppe Sommaruga, il palazzo divenne simbolo del distacco della nuova borghesia milanese dalle tradizioni aristocratiche, attirando per anni dibattiti e polemiche. Adelaide, con le sue radici familiari e la raffinatezza di quell’epoca, era “perfetta” per un matrimonio che avrebbe destato l’attenzione della città.

Come si erano conosciuti Adelaide ed Arturo

Il primo incontro tra Adelaide Castiglioni e Arturo Ferrarin avvenne nell’estate del 1930, durante un breve soggiorno sulle isole Brioni, un arcipelago istriano vicino a Pola. Adelaide, in compagnia di alcune amiche, stava assistendo a una partita di polo sull’unico prato dell’isoletta, quando un piccolo biplano fece la sua comparsa da dietro una collina, pronto ad atterrare. Il pilota, accortosi che il campo era occupato, decise di non disturbare il gioco e iniziò a volteggiare nei cieli in attesa che la partita terminasse.

Quel pilota era Arturo Ferrarin, un collaudatore dell’Aviazione che, durante l’attesa, non perse l’occasione per intrattenere il pubblico con acrobazie aeree. Le spettatrici, invece di seguire la partita di polo, volsero subito la loro attenzione verso i volteggi spettacolari del giovane e affascinante aviatore. Tra loro, anche Adelaide, colpita dal coraggio e dall’abilità di Arturo.

Il giorno seguente, Arturo prese l’iniziativa e invitò una delle ragazze, che avevano ammirato le sue evoluzioni, a fare da madrina per il velivolo che stava collaudando. Adelaide accettò l’invito con entusiasmo, senza sapere che sarebbe stato anche il suo battesimo dell’aria. Con il cuore in gola, salì a bordo del biplano di tela e legno e, durante quel breve volo tra le isolette, scattò la scintilla tra i due. Fu in quel momento che decisero di sposarsi l’anno successivo.

I preparativi e la cerimonia

Quando la notizia delle nozze fu resa pubblica, il padre della sposa, Ermenegildo Castiglioni, volle curare ogni dettaglio. Conscio della fama internazionale del futuro genero, immaginava che molte personalità di rilievo sarebbero state presenti, in particolare esponenti dell’aviazione e dell’alta società milanese. La basilica di San Babila fu scelta per la cerimonia, mentre l’alloggio nuziale sarebbe stato uno degli appartamenti al terzo piano del Palazzo Castiglioni, arredato con mobili firmati dal famoso architetto Franco Albini, amico di famiglia.

Le partecipazioni furono spedite con largo anticipo, in modo che amici, parenti e figure illustri potessero organizzarsi per partecipare all’evento. Il matrimonio, celebrato con grande sfarzo, fu seguito da un sontuoso ricevimento organizzato con cura in Casa Castiglioni, consolidando ulteriormente il legame tra la famiglia della sposa e l’élite della città.

Le nozze

Le nozze si tennero in grande stile giovedì 11 giugno 1931, nella basilica di San Babila. La cerimonia fu officiata dal prof. don Chiarella, ex insegnante di Adelaide. La chiesa, addobbata con moltissimi canestri di fiori, era gremita di amici e rappresentanti dell’alta società milanese. Tra i testimoni di nozze, spiccarono figure illustri: per lo sposo, il duca d’Aosta, Amedeo di Savoia, e il generale Italo Balbo, Ministro dell’Aviazione, che proveniente da Roma, era arrivato in treno alla nuova Stazione Centrale di Milano, da poco inaugurata. Per Adelaide, i testimoni furono il fratello minore, Arnaldo Castiglioni, e il commendator Ferdinando Bianchini, amico di famiglia.

Tra i presenti, numerose personalità di spicco, tra cui il prefetto Gr. Uff. Fornaciari, il podestà Duca Visconti di Modrone, aviatori italiani compagni di volo di Ferrarin e delegazioni estere di suoi amici aviatori, tutti in alta uniforme. La stampa locale e il cinegiornale Luce documentarono ampiamente questo evento, che divenne uno dei matrimoni più celebri dell’anno.

Gli auguri del Capo del Governo e il doppio matrimonio

Anche il Capo del Governo volle partecipare all’evento, inviando un messaggio di auguri personale agli sposi la sera prima delle nozze:

“Vi giungano i miei fervidissimi auguri. Ricordo in questo momento i nostri voli e il mio soggiorno nella vostra ospitale casa di Thiene. E’ con sentimenti di camerata, di amico e di aviatore che partecipo alla vostra gioia. Uomini della vostra tempra e della vostra virtù, devono essere continuati nel futuro. Ricordatemi a colei che d’ora innanzi dividerà il vostro destino e la gloria che vi ha sorriso meritatamente.”
Benito Mussolini

Mentre la cerimonia religiosa si celebrò nella mattina di giovedì 11 giugno, è probabile che il matrimonio civile fosse già avvenuto qualche giorno prima, lunedì 8 giugno. Lo dimostrerebbero i festeggiamenti iniziati già in Casa Castiglioni, con un sontuoso ricevimento nella Sala dei Pavoni, addobbata a festa, alla presenza di numerose personalità dell’aviazione italiana ed estera, nonché di esponenti della nobiltà e delle istituzioni locali. La casa, inondata di fiori, era un tripudio di gioia ed eleganza..

Dopo la cerimonia solenne in San Babila, celebrata alla presenza della migliore aristocrazia milanese, seguì un pranzo ‘intimo’ nella veranda di Palazzo Castiglioni, affacciata sul magnifico giardino. Un lungo tavolo, preparato con cura, accolse sposi, testimoni, familiari e amici più stretti, tutti riuniti per festeggiare i novelli sposi in un’atmosfera di grande sfarzo.

Il volo di nozze

Per un aviatore esperto come Arturo Ferrarin, era impensabile non includere un volo nel viaggio di nozze. Così, dopo il pranzo, nel pomeriggio di quel giorno, i due sposi si congedarono dagli ospiti e partirono in auto verso l’aeroporto di Taliedo (vicino all’attuale Linate). Lì, li attendeva il biplano azzurro con la carlinga aperta, lo stesso aereo su cui, l’anno precedente, Adelaide aveva sperimentato il suo battesimo dell’aria.

Gli sposi Arturo Ferrarin e Adelaide Castiglioni, in tenuta di volo dopo le nozze, si accingono a partire su un biposto dall’aeroporto di Taliedo
Gli sposi Arturo Ferrarin e Adelaide Castiglioni, in tenuta di volo dopo le nozze, si accingono a partire su un biposto dall’aeroporto di Taliedo

Vestiti entrambi con tute da volo in pelle bianca, gli sposi si prestarono per le foto di rito, circondati da amici e parenti. Il congedo fu rapido: abbracci e baci veloci, poi salirono a bordo. Arturo si sistemò naturalmente al comando, mentre Adelaide gli si accomodò accanto. Indossarono i caschi di cuoio e gli occhialoni, adattando i tubi del portavoce per potersi parlare durante il volo.

Il motorista avviò l’elica, un rombo assordante ruppe l’aria e l’aereo decollò. Con il vento sul viso, il biplano si sollevò dalla pista erbosa, e in un attimo furono in volo, salutando con un ultimo gesto dalla carlinga. La destinazione era Albenga, da dove sarebbero poi proseguiti in auto per Capo d’Antibes, dove li attendeva una lunga luna di miele.

Un matrimonio che unisce due mondi

Questo matrimonio, oltre a unire una delle famiglie più influenti di Milano con un eroe dell’aviazione italiana, rappresentò l’incontro tra due mondi: l’aristocrazia industriale della nuova Milano e il prestigio militare che stava diventando sempre più rilevante nell’Italia degli anni ‘30. Adelaide e Arturo, simboli di modernità e tradizione, continuarono a vivere tra gli spazi raffinati di Palazzo Castiglioni, lasciando un’impronta indelebile nella storia della città.

L’impresa epica Roma Tokyo di Arturo Ferrarin

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