Museo Poldi Pezzoli
Sommario
ToggleMilano e le sue Case-Museo
Nel 2008 è stato creato il Circuito delle Case Museo di Milano, un sistema museale cittadino che accomuna quattro antiche dimore appartenenti a famiglie milanesi
- Museo Poldi Pezzoli
- Museo Bagatti Valsecchi
- Casa Boschi – Di Stefano
- Villa Necchi – Campiglio
Il circuito nasce con lo scopo di far conoscere e promuovere il patrimonio culturale e artistico milanese, nel corso di quasi due secoli di storia, attraverso alcuni dei suoi protagonisti: i nobili Poldi Pezzoli, i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, i coniugi Boschi – Di Stefano e gli industriali Necchi – Campiglio.
Personaggi milanesi tutti amanti del collezionismo e del bello, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, lasciandoci una copiosa raccolta di un valore inestimabile, tra dipinti, opere d’arte, maioliche, oggetti preziosi e molto altro.
Tutte situate nel centro di Milano, le quattro Case-Museo sono la testimonianza delle storie personali dei proprietari-abitanti che nel corso degli anni hanno saputo creare ambienti e atmosfere di un passato fastoso composto da arredamenti unici e tipici .
Nate come abitazioni, sono ora dei veri e propri Musei che, grazie alla generosità dei fondatori, possiamo visitare e scoprire le grandi dimore del passato e il ricco patrimonio artistico che contengono.
Tralascio volutamente la parte che riguarda il percorso museale per concentrarmi sulla storia dei personaggi e sulle loro dimore.
Museo Poldi Pezzoli
Uno scrigno di tesori nel cuore di Milano
Delle quattro case del circuito questa occupa un posto di primo piano, considerata la più ricca d’Europa. Tra la presenza di oltre trecento dipinti ci sono opere di artisti famosi, databili tra il XIV al XVIII secolo, di inestimabile valore: Pollaiolo, Botticelli, Mantegna, Tiepolo, Hayez, Perugino solo per citarne alcuni.
Se si pensa che tutto iniziò per volere di una persona appassionata di arte e collezionismo, il nobile milanese il conte Gian Giacomo Pezzoli (Milano 1822-1897), viene da domandarsi che tipo di uomo fosse.
Il palazzo , in stile barocco, risale al XVII secolo fu acquistato dal padre principe Giuseppe Poldi Pezzoli nel 1800 dai marchesi Moriggia della Porta. Nel corso degli anni il figlio Gian Giacomo, unico erede, affida a diversi architetti la ristrutturazione e il riadattamento, in stili diversi, delle tante sale e i locali abitativi.
Nelle antiche case nobiliari, grande importanza veniva dato all’atrio dove spesso la scalinata rappresentava l’accesso al piano nobile, dove si svolgeva la vita degli abitanti. L’atrio del Museo Poldi Pezzoli oltre alla Scalinata è presente una Fontana, due capolavori che accolgono il visitatore anticipando un percorso alle sale superiori, una dimora tra storia , arte e cultura.
Le sale del Museo vennero concepite come contenitori di una serie di opere d’arte antica e ideate per accogliere quadri e arredi, più come una moderna galleria d’arte, che una vera e propria casa improntata alla dimensione privata e personale .
Il Personaggio e fondatore.
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Ereditati palazzo e patrimonio, raggiunta la maggiore età a 24 anni ( secondo la legge austriaca dell’epoca) il conte Gian Giacomo ampliò ulteriormente la collezione di famiglia acquistando armi e armature, in quel periodo molto richieste come oggetti da collezione.
Da giovane aristocratico e liberale, durante il 1848 sostenne i moti rivoluzionari con grande passione. Prese parte alle rivolte per l’indipendenza, fu condannato dal governo austriaco sia all’esilio sia alla confisca dei i beni.
Curiosità: si dice che tra le tante iniziative patriottiche di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, la più famosa fu lo sciopero del fumo: riuscì a convincere i milanesi a non comprare più tabacco e non giocare più al lotto, causando un gran danno alle finanze austriache
Per oltre un anno viaggiò in Europa incontrando altri collezionisti e visitando numerose mostre, tra cui le prime esposizioni internazionali.
Al suo rientro a Milano riuscì a riprendere il possesso del palazzo di famiglia continuando l’acquisto di capolavori di pittura e di ogni sorta di oggetti. Di pari passo fece intervenire arredatori, ebanisti, pittori trasformando la casa come un ambiente adatto ad una scenografia teatrale e lì visse il resto della sua vita.
Fondazione artistica Poldi Pezzoli Onlus
Dopo la morte del conte Gian Giacomo Poldi Pezzoli, avvenuta nel 1879, all’età di 57 anni, alla lettura dalle sue disposizioni testamentarie redatte nel 1872 , si viene a conoscere che aveva provveduto a costituire una Fondazione artistica Poldi-Pezzoli che raccogliesse in perpetuo le opere d’arte da lui stesso collezionate e che si trovassero nell’abitazione all’epoca della sua morte.
La Fondazione Artistica Poldi Pezzoli nasce per volere del suo fondatore, che ha lasciato casa e capolavori della sua collezione “ad uso e beneficio pubblico in perpetuo”. Nel 1887, con Regio Decreto, la Fondazione venne eretta in Ente Morale senza scopo di lucro. Tra i suoi compiti statutari si evidenziano lo studio, la ricerca, la conservazione e il restauro delle opere delle sue collezioni, l’arricchimento delle sue raccolte attraverso nuove acquisizioni e donazioni, l’educazione permanente, la didattica per il pubblico, la promozione e la valorizzazione dell’istituzione fondazione autonoma venne poi eretta in Ente morale con Regio Decreto nel 1887..
L’amministrazione e la direzione del Museo furono affidate dal conte all’amico professor Giuseppe Bertini (Milano 1825-1898), pittore, critico d’arte, docente e direttore dell’Accademia di Brera, che arricchì la raccolta con diversi acquisti .
Per disposizione testamentaria, la direzione del Museo doveva essere affidata al presidente dell‘Accademia di Belle Arti di Brera in carica. Alla morte di Giuseppe Bertini (1898) subentrò Camillo Boito (Roma 1836- Milano 1914) che in quel momento ricopriva tale carica (per inciso era il fratello maggiore del noto librettista Arrigo Boito ) ed è stato un critico d’arte, architetto e accademico
Nell’agosto del 1943 i bombardamenti aerei distruggevano in una sola notte i principali musei milanesi e anche il Palazzo di via Manzoni subisce danni in grande parte irreparabili. Alla fine della guerra, lo stato italiano finanzia la ricostruzione del museo, vengono recuperate le parti meno danneggiate e nello stesso tempo nascono nuovi allestimenti.
Il museo riapre al pubblico il 3 dicembre 1951. Un palazzo delle meraviglie voluto da uno dei più raffinati collezionisti italiani dell’ottocento.
Note
Come arrivarci
Museo Poldi Pezzoli, Via Manzoni, 12
Metro 1 (rossa) fermata Duomo
Tram 1 piazza della Scala
Museo Bagatti Valsecchi, Via S.Spirito/Via Gesù , Metro 3 (gialla) fermata Montenapoleone ,
Tram 1 (nelle vicinanze)
Casa museo Boschi di Stefano, Via G.Jan, 15 ,
Metro 1 (rossa) fermata Lima
Villa Necchi Campiglio, Via Mozart 14,
Metro 1 (rossa) fermata Palestro
Classe 1939 nata a Milano.
Ama girovagare per Milano con particolare interesse per gli aspetti della vecchia Milano non disdegnando però la parte moderna che la annovera tra le più dinamiche città europee. Appassionata di arte in tutte le sue forme, frequenta regolarmente Musei ed eventi culturali come possono essere le mostre temporanee, convegni e avvenimenti specifici.
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