La Rinascente
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ToggleI Magazzini ‘la Rinascente’ …. dei Senatori del Regno d’Italia!
Nacque da due giovani fratelli di umili origini, Luigi e Ferdinando Bocconi, l’idea di provare a vendere degli abiti maschili preconfezionati.
All’epoca non esisteva ancora il concetto di abito già pronto: bisognava farselo fare su misura, portando al sarto il tessuto prescelto, i bottoni desiderati, ecc. e poi bisognava fare le prove.
L’idea di un abito già pronto da indossare, senza perdite di tempo in sartoria, era rivoluzionaria. Bisognava solo vedere come sarebbe stata accolta dalla gente. E fu così che, nel giugno del 1865, decisero di aprire bottega, in via Santa Radegonda.
Il successo fu tale che, già l’anno successivo, avevano più di un centinaio di lavoratori alle dipendenze, per poter soddisfare le richieste della clientela.
Luigi e Ferdinando Bocconi
Ferdinando Bocconi (1836-1908), terza elementare assolta, venditore ambulante di stoffe e mercerie, nominato cavaliere del lavoro nel 1902, fonderà, nello stesso anno, l’Università Bocconi di Milano, e diventerà Senatore del Regno d’Italia dal 1906 al 1908.
Nel 1870, essendo la bottega di Via Santa Radegonda, ormai divenuta insufficiente per il volume di affari, i fratelli Bocconi aprirono una nuova sede in Porta Nuova, col nome di “Magazzino Livornese”.
Nel 1877, gli affari andavano talmente bene che, gli utili dalla vendita di abiti, consentirono a Ferdinando di affittare un albergo nuovissimo, l’Hotel Confortable, in via Silvio Pellico, in pieno centro, (proprio di fianco alla galleria Vittorio Emanuele II, da poco inaugurata), albergo che lui fece trasformare in un grande magazzino per la vendita di ogni genere di stoffe e altri materiali di abbigliamento e arredo, come ne esistevano già a Londra e a Parigi.
Lo chiamò “Aux villes d’Italie” nome che, in seguito a polemiche comparse sulla stampa circa l’uso sconsiderato di denominazioni straniere, venne italianizzato, nel 1880, come ‘Alle città d’Italia’. Era il primo grande magazzino italiano, con i suoi ampi locali, la varietà dell’assortimento e soprattutto, cosa assolutamente nuova, l’esposizione delle merci, visibili sia dalla strada che all’interno.
Tutto questo avveniva in un contesto di innovamento e di trasformazioni urbane significative del centro cittadino, già iniziato nel 1832 con la costruzione della Galleria De Cristoforis, prima in Italia, “contrada di vetro”, sulla quale si affacciavano vetrine e caffè.
I fratelli Bocconi, col loro nuovo grande magazzino, furono tra i primi a mostrare attenzione per gli aspetti della comunicazione visiva, con particolare cura al modo di esporre le loro merci nelle vetrine, oltre che a decorazioni e insegne luminose atte a catturare l’attenzione, attività queste che, nel Novecento, diventeranno una vera e propria forma d’arte.
Gli affari continuarono ad andare a gonfie vele, al punto che l’organico dell’azienda, comprendendo lo stabilimento, già superava le duemila unità fra le sedi di Milano e le succursali che, nel frattempo, aveva aperto nelle città di Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Palermo.
Nel 1883, essendo la loro vecchia bottega di via Santa Radegonda proprio di fronte alla nuova centrale termoelettrica appena costruita, furono i primi fra i negozianti in città, ad illuminare la vetrina del loro negozio con una lampadina, cosa che ovviamente diventò motivo di attrazione, iniziando così la luminosa storia che sarebbe poi diventata ‘La Rinascente’.
Nel 1889, Luigi e Ferdiando Bocconi aprirono, in piazza Duomo, una nuova sede, (nella stessa area dell’attuale la Rinascente, tra via San Raffaele e via Santa Radegonda), costruita ad hoc, su progetto dell’architetto Giovanni Giachi, occupando quasi 1500 lavoratori, con oltre 2km di esposizione di merci varie: dalle stoffe alla profumeria, dai giocattoli all’arredamento.
Nel 1908 Ferdinando Bocconi morì, lasciando l’azienda in mano agli eredi che, per aver omesso di dare, per loro incapacità, un preciso indirizzo aziendale all’impresa, finirono col mandarla in crisi.
Il nome Rinascente
Nel 1917, Senatore Borletti (figlio di Romualdo, conte di Arosio, noto imprenditore nei campi del lino e della canapa), rilevò l’attività degli Eredi Bocconi.
Il Senatore Borletti (1880-1939), ragioniere, imprenditore e insieme al fratello Aldo, fonderà, nel 1917, le Officine Fratelli Borletti, Senatore del Regno d’Italia dal 1929 al 1939.
Non sapendo quale nome dare al suo nuovo ‘store’ di piazza Duomo, chiese aiuto all’amico Gabriele D’Annunzio, affinché gli suggerisse un nome. Ed ecco scaturire, dal pensiero del poeta, il nome ‘La Rinascente’, a simboleggiare la rinascita del negozio!
Rinascita che, purtroppo, non avvenne davvero sotto una buona stella. Il 7 dicembre 1918, la Rinascente venne ufficialmente inaugurata; nemmeno venti giorni dopo, la notte di Natale del 1918, il punto vendita di Milano, in Piazza Duomo, venne completamente distrutto da un furioso incendio, molto probabilmente doloso, a causa del diffuso malumore fra i negozianti della zona, nei confronti dell’apertura del Nuovo Magazzino.
Alcuni di loro infatti, erano finiti in rovina, per aver perso la clientela, attirata dalla varietà di prodotti offerti dal nuovissimo ‘megastore’.
Ricostruito, riaprì i battenti nel 1921 e continuò l’attività.
Facendo tesoro della negativa esperienza degli Eredi Bocconi, Borletti rivolse ‘La Rinascente’ ad una fascia prevalentemente alta della clientela, che cercava non solo gli abiti confezionati, ma anche prodotti di pregio, se non di lusso.
Non volendo però perdere, con questa politica, la fascia medio-bassa della clientela, che è poi la maggioranza della popolazione, decise di avviare una seconda catena di distribuzione, la Unico Prezzo Italiano, UPI, che, per distinguersi da una preesistente agenzia di pubblicità, mutò la propria ragione sociale in “UPIM”, aggiungendo la lettera M di Milano.
Nel 1928, la Rinascente si fuse con la UPIM e divenne un’unica azienda col nome di ‘La Rinascente-Upim’.
Scomparso prematuramente Senatore Borletti nel 1939, Umberto Brustio, suo cognato, prese in mano le redini dell’azienda e venne eletto presidente. Questi continuò ad espandere l’azienda, promuovendo nuovi punti vendita, sia La Rinascente che UPIM.
Durante i bombardamenti del 1943, ‘La Rinascente’ di piazza Duomo subì danni notevolissimi. L’edificio venne praticamente raso al suolo. Per consentire a Brustio di non interrompere l’attività, il Comune di Milano affittò a La Rinascente, per qualche anno, tre ampi saloni nel Palazzo della Ragione di Via Mercanti, in attesa venisse riedificato un nuovo palazzo al posto di quello distrutto.
Il progetto della facciata del palazzo che vediamo oggi, è opera di Ferdinando Reggiori, mentre quello delle vetrine, degli ingressi, dell’architettura degli interni e dell’arredamento, dell’architetto Carlo Pagani.
Nel dicembre del 1950, il negozio riaprì nel nuovo palazzo, appena ricostruito.
Nel 1954, La Rinascente istituì il premio Compasso d’oro, nato da un’idea di Giò Ponti e Alberto Rosselli, riconoscimento rivolto ai migliori risultati della produzione industriale e ai designer capaci di unire estetica e funzionalità, nella creazione di oggetti d’uso comune. (Dopo una sponsorizzazione di cinque anni, nel 1959, La Rinascente cedette l’organizzazione del premio all’ ADI – Associazione per il Disegno Industriale).
Nel 1957, Umberto Brustio, dopo quasi quarant’anni, abbandonò il vertice aziendale, assumendo la carica di presidente onorario.
Aldo Borletti, figlio di Senatore Borletti, fu eletto presidente della società e, con Cesare e Giorgio Brustio, ricoprì anche la carica di direttore generale.
Gli sviluppi moderni
Sulla scia della nascita del primo supermercato Esselunga della Supermarkets Italiana Spa (aperto il 27 novembre 1957, a Milano, in Viale Regina Giovanna), all’attività de la Rinascente-Upim, nel 1960, si affiancò quella dei SuperMercati Alimentari (Sma).
Strategia del gruppo, per contrastare la concorrente Standa-Montedison, fu quella di aprire supermercati Sma nelle stesse strutture dei magazzini UPIM.
Nel 1967, alla scomparsa di Aldo Borletti, il nuovo presidente del gruppo divenne Senatore Borletti (il figlio di un fratello del fondatore); Cesare Brustio ricoprì la carica di amministratore delegato.
Dopo l’acquisizione da parte Fiat de la Rinascente, nel 1977, il gruppo acquisì una delle più grandi aziende di distribuzione statunitense, la J.C. Penney, presente in Lombardia, con quattro punti vendita.
Nel 2005, in seguito ad uno scorporo del gruppo, precedentemente quotato in Borsa in forma ordinaria, privilegiata e di risparmio, i grandi magazzini La Rinascente vennero rilevati da un gruppo di investitori (Pirelli Real Estate, Investitori associati, Deutsche Bank Real Estate, famiglia Borletti), facendo nascere La Rinascente S.p.A.
Nel maggio 2011, la società thailandese Central Group Corporation rilevò la proprietà de la Rinascente S.p.A., proprietà che detiene tuttora.
Classe 1941. Laureato in ingegneria elettronica: triestino di nascita, milanese di adozione. L’interesse per la storia, l’arte e la natura, ha sempre destato la mia curiosità e passione, fin da giovane. Ora che non lavoro più, e posso dedicare maggior tempo ai miei hobbies, mi diletto a fare ricerche storiche sulla città, sui suoi costumi, sui suoi monumenti, su come viveva la gente, sugli aneddoti poco noti, sui personaggi che, in vario modo, hanno contribuito a rendere Milano, la città che è oggi, nota in tutto il mondo.
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