L’Eremita del Duomo
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Avete presente la storia del Gobbo di Notre Dame? Beh, Milano non è da meno! Questa … è la storia dell’Eremita del Duomo!
Sembra davvero uno scoop giornalistico, ma è incredibilmente vero! Sul tetto del Duomo di Milano, c’è stata per ben 10 anni una capanna! Spieghiamola tutta … ci viveva l’ Eremita, probabilmente uno dei primi ‘barboni’ di Milano!
Facciamo il solito passo indietro …
Premessa
La Cattedrale non era ancora finita, mancava da completare la facciata. C’era quindi ancora il cantiere … col solito materiale e attrezzi vari accatastati alla bene meglio, a ridosso della Cattedrale.
Mentre di giorno sul sagrato, di fianco al cantiere, c’era il solito via vai di gente, fra le bancarelle del mercato che usavano stazionare proprio lì davanti, al calar delle tenebre, la piazza diventava terra di nessuno. Il fatto di essere in centro città non era assolutamente garanzia di maggior sicurezza, tutt’altro! Fra il Rebecchino, che era proprio lì in piazza e il vicino quartiere del Bottonuto (tutta la zona compresa fra le attuali Piazza Diaz, via Larga e via Torino), essendo covi di malavita e prostitute, tutta quella zona non era, davvero, delle più raccomandabili.
La ‘Capanna di Sassi’
A ridosso del muro della Cattedrale, c’era il ricovero improvvisato di un barbone. Poveretto, doveva averne viste tante … era persino riuscito a scampare dalla terribile peste del 1630. Sicuramente aveva perso qualcuno dei suoi cari … Non è dato sapere se, il fatto di diventare ‘barbone’, fosse una sua scelta di vita o fosse finito così, per disgrazia, magari proprio a causa della peste. Certo è che stazionava lì da tanto tempo e che doveva anche essere un brav’uomo …. lo conoscevano tutti, .. era sempre solo …. ed era a tutti noto, come l’Eremita …
Col tempo, per ripararsi dalle intemperie, si era addirittura costruito, con i sassi, scarti di materiale prelevati dal vicino cantiere, una sorta di dimora … una ‘Capanna di Sassi’. Tutti, la Fabbrica in primis, e persino la polizia spagnola di ronda in zona, sapevano benissimo della cosa …avevano tollerato quella costruzione abusiva … avevano chiuso un occhio … l’avevano lasciato fare …
Lo sgombero
Un bel giorno, non è certa la motivazione, gli operai della Fabbrica del Duomo ricevettero l’ordine di sgomberare tutta la zona dove usava stazionare il barbone. Lui, ignaro di tutto, quella mattina, era andato a fare il suo solito giro … Nel frattempo, gli operai dovettero portar via quel cumulo di pietre, la dimora che. sasso su sasso, aveva costruito con le sue mani …
Molto probabilmente, dovevano pavimentare tutta l’area intorno alla cattedrale. Così il poveretto, tornando, si trovò di punto in bianco, senza la sua ‘casa’.
L’inatteso segno d’affetto
Mossi sicuramente da compassione, gli stessi operai della Fabbrica pensarono di costruire per lui, un ricovero alternativo, certamente più sicuro di quello che aveva prima. Sapendo benissimo che più di una volta qualcuno della zona lo aveva molestato, pensarono bene di trovargli un posto più tranquillo. Dove? Sul tetto del Duomo, quasi a ‘scusarsi’ di avergli distrutto, per ordini superiori, la sua vecchia dimora!
Col panorama di stelle che si poteva godere da lassù, senza il terrore di essere derubato ogni notte, l’Eremita visse serenamente, e indisturbato per ben dieci anni, fino alla sua morte, nel 1660. Chi si contenta, gode!
Classe 1941. Laureato in ingegneria elettronica: triestino di nascita, milanese di adozione. L’interesse per la storia, l’arte e la natura, ha sempre destato la mia curiosità e passione, fin da giovane. Ora che non lavoro più, e posso dedicare maggior tempo ai miei hobbies, mi diletto a fare ricerche storiche sulla città, sui suoi costumi, sui suoi monumenti, su come viveva la gente, sugli aneddoti poco noti, sui personaggi che, in vario modo, hanno contribuito a rendere Milano, la città che è oggi, nota in tutto il mondo.
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